Un esemplare del forno elettrico Stassano conservato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano.
Sopra,
forno da 100 HP della Società forni elettrici Stassano. Il disegno è del 1904.
A destra,
forno elettrico in azione nelle acciaierie torinesi della Fiat, in un disegno del 1922.
Ernesto Stassano, pioniere della siderurgia a forno elettrico alla fine dell'Ottocento.
Lavorazioni metallurgiche alla Società Terni: una pressa in un'immagine degli anni Trenta.
L'era della elettrosiderurgia fu aperta nel 1898 con il forno inventato dal maggiore Ernesto Stassano (1859-1922). Le Acciaierie e Ferriere Lombarde, fondate nel 1906 dai Falck, lavoravano il rottame al forno elettrico e rifornivano il comparto meccanico ed edilizio, sfornando semilavorati in diverse unità produttive sparse per il Nord Italia. Tra gli innovatori si collocano i Glisenti (a Carcina), che già a fine secolo si dotano di un laboratorio chimico.
Durante la prima guerra mondiale il blocco delle importazioni di minerale e carbone incentivò l'elettroside-rurgia e la lavorazione del rottame.
Nel 1918, in seguito alla fusione di di-verse azie-nde, nacque l'Ilva Alti-forni e Ac-ciaierie d'Italia,
a cui facevano capo gli impianti a ciclo integrale; un gigante che non resse alla riconversione ed entrò in crisi già nel '21. Un crollo parallelo a quello della ancora più grande e ambiziosa Ansaldo dei Fratelli Perrone.
Gli altri maggiori complessi siderurgici dell'epoca sono: la Terni (anche elettricità ed elettrochimica), la Falck, la Franchi-Gregorini, la Dalmine, oltre alle sezioni.
siderurgiche della Fiat e della Breda.
Il settore siderurgico fu tra i più colpiti dalla "grande
crisi" del 1929 e passò ampiamente sotto il controllo pubblico attraverso l'Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale, fondato nel 1933).
Sezione di forno elettrico girevole degli inizi del Novecento.