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Dall'alto:
la tessitura meccanica del cotone oggi;

produzione di maglieria in una delle migliaia di piccole aziende del tessile italiano;

un'azienda di confezioni oggi: nuove macchine, nuovi tessuti artificiali in poliammide e capacità manuali da alta sartoria.
Rocche di tessuto pronte alla lavorazione nello stabilimento Molitex di Campochiaro (Campobasso).
Controllo computerizzato del disegno nella tessitura di cotone della azienda Apulia Tessuti.








L'industria tessile di Prato, distretto simbolo della industrializzazione italiana diffusa.
Il tessile è un tipico settore tradizionale della nostra economia che, contra-riamente a tutte le previsioni, ha conservato un'importanza fondamen-tale. Vecchie aziende sono entrate in crisi, ma molte nuove si sono affermate:
dalla Miroglio in Piemonte, alla Benetton in Veneto, dalle manifatture tessili di Prato alla maglieria di Carpi.
Nel corso del nuovo ciclo d'industrializzazione diffusa, segnata dalla crisi del modello fordista della grande fabbrica e dal decentramento sul territorio, l'industria tessile, unitamente ad altri settori tradizionali (mobilio, calzature, pelletteria, ecc.) ha costituito uno dei punti di forza del
successo della "Terza Italia" dei distretti industriali e dei sistemi a rete di piccole e medie imprese.
La penetrazione nel territorio si è accompagnata ad una presenza aggressiva sui mercati internazionali, soddisfacendo i nuovi bisogni dei consumatori, e sfruttando un "capitale sociale" formatosi attraverso un ciclo industriale e protoindustriale di lungo periodo.