NOTIFICAZIONE

Essendo avvenuti ripetutamente nell'intervallo di questi ultimi quattro giorni gravi eccessi a perturbare la quiete, quali sarebbero uno sparo d'arma carica a palla dato diretto il 15 corrente contro la quasi caserma in casa Cazzago, ed una sassata lanciata da una casa il giorno 18 pure corrente contro una pattuglia, nella quale occasione si ebbe persino l'ardire di insultare e scagliar sassi non solo contro i singoli soldati tranquilli, che passavano a caso, ma ben anche contro le pattuglie mandate a ristabilire l'ordine e la quiete, così, allo scopo di mantenere sì l'uno che l'altra, trovo di ordinare quanto segue:

Sono severamente proibite le adunanze di ragazzi e giovinetti adulti, che hanno luogo, a quel che sembra, non senza scopo, sui bastioni, i quali ragazzi, mediante giuochi clamorosi, attirano numerosi spettatori, gran parte dei quali si compone di persone, che approfittano di quest'occasione per provocare in modo petulante il militare. Qualora in onta a tal divieto avesse a rinnovarsi un cosiffatto scandalo, saranno sottoposti al meritato castigo non solo i ragazzi che verranno arrestati, ma saranno severamente puniti i loro genitori, ed in mancanza di questi i parenti, ovvero le persone incaricate della sorveglianza dei medesimi, correndo loro obbligo di curare che simili fanciulli oziosi non vengano sedotti a cattivi fini.

All'intento però dì meglio ovviare in avvenire a simili perturbazioni della quiete, introdotte a disegno, costituiscono in pari tempo solidariamente responsabile quel circondario della città in cui avesse a verificarsi un inconveniente di tale natura, ed impartisco parimente l'ordine che all'evenienza di simili casi venga immediatamente colà acquartierata per l'ulteriore mantenimento dell'ordine una divisione, ovvero a norma delle circostanze un intero battaglione, per le cui competenze di tappa durante tutto il tempo di questa occupazione militare dovrà provvedere il corrispettivo circondario, il quale dovrà pagare inoltre una multa di austriache Lire 5000. Ciascuna casa dalla quale, venisse gettato un sasso, qualora non venga consegnato il colpevole, dovrà essere sgombrata interamente entro 24 ore, e sarà ridotta a caserma a spese del circondario della città, e come tale subito occupata dal militare, ovvero rivolta ad altro uso.

Si ricorda da ultimo, che il gettar sassi contro le pattuglie porta con sè, secondo la legge marziale, la stessa pena della resistenza a mano armata.

Nel caso che queste sassate partano da un assembramento di persone, le pattuglie hanno ordine di rispondere a cotali attacchi con una scarica a palla.

Le vittime colpevoli od innocenti, che in conseguenza di ciò rimanessero colpite, dovranno ascriversi a sola colpa degli autori di un tale conflitto.

Brescia, 19 febbraio 1849.

L' I. R. comandante il 3° Corpo d'armata

Tenente Maresciallo APPEL.

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