PROCLAMA.
Partite le Imperiali Regie truppe pel Ticino, la città di Brescia con baldanza insolente si mise in ribellione, usò violenze agli II. RR. Militari qui rimasti, imprigionandoli e maltrattandoli, si armò e ammise entro le sue mura masnade armate della provincia e fece tutti i preparativi ad una difesa ostinata contro l' I. R. Militare
Invece che il terrore d'un bombardamento l'avesse indotta di desistere dal suo procedere insensato e di ritornare al suo dovere, s'organizzò nella città la resistenza sotto la direzione d'un apposito - Comitato di pubblica difesa - e colla diffusione delle notizie le più assurde di sventure sofferte dall'armata imperiale, s'eccitò ad una perseveranza generale pertinace.
Sono accorso per domare la città ribelle e punirla per la ripetuta sua ribellione verso l'I. R. Governo.
Nonostante la prolungazione di due ore chiesta e da me accordata, il termine posto alla città per la sua resa a discrezione, non servì ad altro che di vie più fortificare la difesa della città coll'erigere di nuove barricate, e il termine scorso fu annunziato con un generale suonar a stormo.
Nulla di meno ritenni ancora per alcune ore gli ordini per l'assalto della città nell'aspettativa che questa desisterà dal suo procedere insensato.
Poichè dopo un breve bombardamento, fatto come avvertimento, non si eseguì ancora la Commissione, la città dopo una resistenza disperata fu presa d'assalto dalle valorose mie truppe.
Eccitati dalla micidiale lotta nelle contrade alla più grande esacerbazione, nulla di meno essi non fecero sentire alla città tutti gli orrori di una presa d'assalto.
SI PORTA A GENERALE COGNIZIONE:
1° Quattro ore dopo la pubblicazione di questo Proclama tutto le armi e munizioni d'ogni sorta devono essere portate al Municipio, e consegnate all'I. R. Militare.
2° Dove, scorso il termine accordato per Iiimpunita consegna delle armi, si trovassero, praticando visite domiciliari, delle armi o munizioni di qualunque sorta, il loro proprietario, o se questo non venisse trovato, il proprietario della casa o il suo agente sarà fucilato.
3° Tutte le barricate sono tosto da levare, e il selciato deve essere rimesso come era prima, dove questo non succede sino oggi alle cinque ore di sera, e talmente che le traccie non siano riconoscibili, le case private che vi confinano pagheranno una multa determinata.
4° Gli II. RR. stemmi sono da ricollocare in tutti quei luoghi ove furono prima, dove ciò non sarà effettuato, subentrerà una multa corrispondente.
5° la città e provincia di Brescia pagherà una multa espiatoria di Sei milioni di Lire austriache, le quali levate secondo lo scudo d'estimo, si verseranno in rate mensili di cinquecento mila lire austriache, cioè la prima rata col primo maggio di quest'anno, la seconda col primo giugno e così avanti sino all'ultima, scadente col primo aprile 1850.
6° Per quegli II. RR. Militari, che in questa lotta contro gl'insorgenti traditori furono feriti, come per gli orfani dei rimasti sul campo, la città di Brescia pagherà trecento mila lire austriache , pagabili in tre rate eguali una coll'ultimo aprile, l'altra coll'ultimo maggio e la terza coll'ultimo giugno di questo anno.
7° Inoltre tutti i detrimenti sofferti dalle locali Casse militari e pubbliche durante e in causa di questa ribellione, sono da restituirsi e soddisfarsi dietro la precisa evaluazione.
8° Le mie truppe riceveranno entro trentasei ore un soprassaldo di sussistenza d' una lira austriaca al giorno per uomo, e i signori ufficiali, eccettuato me, le diete competenti secondo il carattere, e questo dal 26 del mese passato a tutto il sei aprile di quest'anno. La forza delle truppe sarà notificata alla Congregazione Municipale. Per quegli morti nella lotta ricevono le loro famiglie le quote rispettive.
9° Sopra quelle persone poi che hanno eccitato e nutrito questo nuovo tradimento scandaloso, deciderà più tardi S. E. il signor Feld Maresciallo conte Radetzky.
Brescia, 2 aprile 1849.
Il Comandante dell' I. R. 2° Corpo d'Armata di riserva
Tenente Maresciallo HAYNAU.