NOME E COGNOME DEI MORTI CHE SI SONO POTUTI RICAVARE.
Brescia nel 1836 colpita dal flagello del colèra erigeva piamente nel suo cimitero un cenotafio comune ove tutte sono ricordate le vittime del contagio: ma non potrà ora porre una colonna votiva a commemorazione dei martiri dell'italiana indipendenza. Noi con religioso sgomento qui trascriviamo i nomi che saranno gloriosi un giorno, come ora sono compianti e benedetti.
Possa la carità della patria rendere questo fragile monumento durevole come le nostre speranze e i nostri dolori. Alle vittime ignote, che non hanno lasciato che un brano di cadavere irriconoscibile, e forse un'angoscia segreta in qualche umile cuore, provvegga la giustizia di Dio!
Albertani Angelo, di Brescia, massacrato
Anderloni Faustino, di Brescia, d'anni 45, massacrato
Angeli Andrea, di Brescia, d'anni 62, agricoltore, massacrato
Apostoli Tommaso, di Brescia, morto all'ospedale per ferita di bomba
Archetti Domenico, di Brescia
Arrighini Federico, di Brescia, morto per ferite
Arrighini Rosa, di Brescia, di anni 30, cucitrice, ferita in casa, poi morta
Baronio Pietro, di Brescia, d'anni 40, cuoco, preso e fucilato in castello
Bassi Pietro, di Brescia, d'anni 15, preso e fucilato in castello
Beccaguti Vincenzo, di Brescia, d'anni 52, massacrato
Bellini Giovanni, di Brescia, d'anni 48, cuoco, morto all'ospedale per ferite
Berardi Pietro
Bernasconi Antonio, di Brescia, d'anni 38, muratore, massacrato dai soldati in cantina
Berti Bortolo, di Brescia, d'anni 48
Bertolani Antonio, di Brescia, d'anni 51, muratore, ucciso
Bertolani Giuseppe, di Brescia, d'anni 27, muratore, figlio del suddetto, ucciso
Bertolani Luigi, di Brescia, d'anni 25, muratore, figlio del suddetto, ucciso
Bertua Giovanni, di Brescia, d'anni 48, oste, preso in sua casa e fucilato sugli spalti dai soldati
Bettini Marco
Boggiani Faustino
Bonata Pietro, di Brescia, d'anni 20, morto per ferite all'ospedale
Bonduri Andrea, di Brescia, d'anni 39, prestinajo, ucciso in casa sua, ammogliato e padre di tre teneri figli
Bonfanti Gio. Battista, dì Brescia, d'anni 49, sarto e possidente, massacrato dai soldati che invasero la sua casa
Bonservi Giovanni, di Milano, d'anni 57, indoratore, morto per ferita al braccio sinistro.
Braga Pietro, di Brescia, d'anni 15, ucciso dai soldati
Bracchi Carlo, di Brescia, d'anni 32
Bresciani Angelo, di Brescia, d'anni 29, ucciso dai soldati
Bruschi Giuseppe, morto all'ospedale per ferite
Buffi Gio. Antonio di Brescia d'anni 49, calzolaio
Calabi Carlo, di Brescia, d'anni 35, negoziante israelita, morto per ferite
Calzavelli Margherita, di Brescia, d'anni 70, uccisa dai soldati
Capellini Giovanni, di Brescia, morto per ferite
Carobi Pietro, di Brescia, d'anni 67
Cassamali Giuseppe, morto per ferite
Chiodo Pietro, di Bedizzole, d'anni 25, farmacista, morto in combattimento
Chiodo Gio. Battista, di Bedizzole, d'anni 20, studente, fratello del suddetto, ferito in ambe le braccia, ed amputato, che ne moriva
Cominardi Vincenzo, morto all'ospedale per ferite
Canti Gaetano, di Brescia, d'anni 39
Corsetti Antonio, di Gargano, d'anni 18, studente, morto in combattimento
Costa Giacinta, di Brescia, d'anni 88, uccisa dai soldati
David Carlo, di Brescia, d'anni 46
Duina Gio. Battista, di Brescia, d'anni 46, uccido dai soldati
Eretico Gio. Battista, d'anni 56
Ferrari Luigi, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Ferretti Giuseppe, di Brescia, d'anni 47, vetturale, ferito in fronte da un palla e morto
Filippi Andrea d'anni 60
Fogliata Gio. Battista, morto all'ospedale per ferite
Francinelli Pietro, di Brescia, d'anni; 48, ucciso dai soldati
Franzoni Benedetto, di Brescia, d'anni 29, macinatore
Franzoni Gio. Battista, di Brescia, d'anni 31, agente di negozio
Gabaglio Fedele, di Brescia, d'anni 66, muratore, massacrato dai soldati nella sua cantina dove si era nascosto
Gabaglio Francesco, di Brescia, d anni 24. massacrato come sopra
Gabetti Andrea, di Urago Mella, d'anni 41, sacerdote, preso inerme a porta Torrelunga e fucilato il primo aprile in castello
Gazzoli Pietro, di Volta Bresciana, d'anni 35, agricoltore
Genovesi Gerolamo, morto all'ospedale per ferite
Gherber Alberto, Svizzero, d'anni 19, cameriere, gettato dalla finestra dai soldati che ne invasero la casa, moriva
Gigalini Gio. Battista, di Brescia, d'anni 29, barbitonsore
Giacomini Francesco, di Brescia, di anni 32
Giuliani Giuseppe, di Brescia, sarto, colpito da bomba, moriva
Godi Giovanni, di Brescia, d'anni 39, ucciso dal soldati
Grassi Giovanni, di Brescia, d'anni 32, prestinaio
Guerini Cesare di Brescia, di anni 23, dottore in leggi, ferito al ginocchio in combattimento fu amputato, e moriva
Guerini Paolo, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Guerini Carlo, di Brescia, d'anni 44
Inselvini Gio. Battista, di Brescia, d'anni 32, oste
Lecchi Benedetto, di Brescia, d'anni 72, falegname, massacrato in sua casa
Locatelli Francesco, di Brescia, d'anni 67, ucciso dai soldati
Longhi Innocente
Lovatini Temistocle,di Brescia d'anni 19, studente, ferito, fu fatto prigioniero e fucilato.
Lumieri Giovanni di Brescia, d'anni 40, sensale
Maffezzoni Giuseppe, di Brescia, d'anni 66, domestico, ucciso dai soldati
Marti Giuseppe, d'anni 55, agricoltore
Mazza Angelo, dì Brescia, d'anni 22, argentiere
Mazza Faustino, di Brescia, d'anni 77, sacerdote, venne abbruciato dai soldati
Mayer Carlo, d'anni 32
Melchiorri Rosa, di Brescia, uccisa dai soldati
Micheli Pietro, di Brescia, d'anni 40
Mottinelli Lorenzo, di Brescia, d'anni 57
Mostacchini Antonio, di Brescia, oste, ucciso dai soldati in casa sua
Ninzola Luigi, di Brescia, d'anni 31
Novelli Giuseppe, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Nullo Cesare, di Brescia, d'anni 24, negoziante, ferito, fu fatto prigioniero e fucilato
Onofrio Gio. Battista di Brescia d'anni 50, possidente, ferito nella coscia destra, moriva
Paderni Giuseppe di Brescia
Pari Alessandra, di Brescia, incendiata
Parolari Luigi di Brescia, d'anni 28, negoziante di biade, martoriato ed ucciso in casa sua
Parzani Andrea, di Brescia, d'anni 56, canestraio, morto di ferite ricevute in combattimento
Pasotti Felice di Brescia, possidente, prestinaio, uscendo da città il giorno dopo le ostilità, venne ucciso dai soldati, che lo spogliarono di alcune migliaja di lire, nella partizione delle quali essendo nato contrasto col loro ufficiale, lo uccisero
Pasqualigo Gaetano, di Brescia, d'anni 65, giornaliere
Pedrini Barbara, di Brescia, d'anni 65, cucitrice, uccisa dai soldati
Pellegrini Santa di Brescia, d'anni 65, abbruciata
Pelizzari Bartolo, di Brescia, d'anni 66, ucciso dai soldati
Perati Pietro, di Brescia, morto all'ospedale per ferita di bomba
Patiroli Giacomo, di Brescia, d'anni 68, patinista, colpito da fucilata uscendo da casa
Perlotti Faustino, morto all'ospedale per ferite
Peroni Bortolo, di Brescia, d'anni 61, possidente ed oste, martoriato e ferito venne gettato dalla finestra del quarto piano della sua casa alla quale i soldati diedero fuoco dopo saccheggiata
Peroni Pietro, di Brescia, d'anni 27, figlio del suddetto, martoriato come sopra
Piazza Luigi, d'anni 60, giornaliere
Pini Giacomo, d'anni 60
Prina Giacomo, morto all'ospedale per ferite
Radici Serina, di Brescia, d'anni 42, moglie del direttore del collegio Guidi, invaso il collegio dai soldati venne uccisa con dieci alunni dell'età dalli otto agli undici anni.
Ragni Giovanni di Brescia morto all'ospedale per ferite
Ragni Bortolo, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Ragni Faustino, di Brescia
Rienzi Antonio
Ronchetti Pietro, morto all'ospedale per ferite
Ronchi Gaetano, ferito sulle mura da un palla in fronte, moriva
Rubini Francesco, di Brescia, d'anni 13., studente nel collegio Guidi, ucciso dai soldati
Sandri Giacomo, di Brescia, d'anni 50, ucciso dai soldati
Sandrini Andrea, di Brescia, d'anni 37, vetturale, ferito, moriva all'ospedale
Serafini Paolo, d'anni 37
Severgnini Paolo
Sigalini Francesco, d'anni 41
Squassini Luigia, di Brescia, d'anni 24, cucitrice, ferita dai soldati in sua casa e poi morta
Tavelli Michele
Tavelli Lubbi Teresa, di Brescia, d'anni 17, sposa da mesi, uccisa dai soldati
Tedeschi Cesare, d'Adro, possidente, prigioniero, fu fucilato
Tisi Giuseppe, di Gargnano, d'anni 36, majolino, morto in combattimento
Tosi Massimiliano, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Tosini Giorgio, di Brescia, d'anni 70, calzolajo, ferito da bomba, moriva
Trenchi Beniamino, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Trentini Giovanni di Brescia, d'anni 64, ucciso dai soldati
Valsecchi Luigi, morto all'ospedale per ferite
Vanini Luigi, d'anni 45
Ventura Luigi di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Venturini Pietro, di Brescia, d'anni 63, fu preso inerme in casa sua, condotto in castello e fucilato
Vicentini Gio. Battista, di anni 70, ucciso dai soldati
Vicentini Pietro, d'anni 50, ucciso dai soldati
Vicentini Luigi, d'anni 35, ucciso dai soldati
Vimercati Ulimo, d'anni 18
Vonong Carlo, ungherese, d'anni 40, si battè da prode, e moriva in combattimento.
Zambelli Teresa, di Brescia, d'anni 73, madre del direttore Guidi, massacrata in sua casa
Zamboni Caterina, maritata Fava, di Brescia, morta per ferita di bomba
Zatti Costantino, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Zatti Paolo, di Brescia, morto all'ospedale per ferite
Zima Carlo, di Brescia, d'anni 27, fabbricante di carrozze, abbruciato vivo con un Croato
Frate Arcangelo, da Brescia, d'anni 75, P. Francescano, ucciso da un Croato in sua casa.
Oltre ai sunnominati si debbono aggiungere:
Diciassette morti trovati in parrocchia Santa Maria Calchera, non riconosciuti.
Altri tre, i di cui cadaveri mutilati si rinvennero nell'orto del Dazio porta Torrelunga, e che non erano riconoscibili.
Venti individui bergamaschi appartenenti alla legione Camozzi, stati rinvenuti in casa Caldera nel Comune di Fiumicello; nel territorio del qual Comune furono pur trovati altri quattro individui appartenenti alla stessa legione.
Altri 16 individui della stessa legione, dei quali 11 Bergamaschi, 5 della provincia bresciana, che, fatti prigionieri e condotti in castello, furono fucilati.
Il 5 aprile 1849 furono sepolti altri 29 individui morti nei combattimenti del 30 e 31 marzo e 1° aprile, i quali vennero raccolti nella fossa della città tra porta Torrelunga e il Casino della Polveriera.
Al numero risultante dal presente quadro ve ne sarebbero da aggiungere molti altri, che venivano nei giorni del trambusto seppelliti dai cittadini, ed altri sotterrati dal militare all'insaputa del civile.
Nomi dei 12 individui stati appiccati, 6 il giorno 9, e gli altri 6 il susseguente giorno 10 luglio per avere preso parte alla insurrezione di Brescia: ciò per sentenza del Consiglio di guerra radunatosi per ordine dell'I. R. Comando dell'armata d'Italia.
Maccarinelli Pietro, detto Cicca, di Brescia, d'anni 31, nubile, macellajo
Rizzi Costantino, detto Pitanzini di Brescia, d'anni 31, ammogliato e padre, tintore
Bianchi Vincenzo, di Pavia, d'anni 26, nubile, orefice
Gobbi Bortolo, di Lumezzane, provincia di Brescia, d'anni 19, nubile, calzolaio
Conegatti Gaetano, di Brescia, d'anni 38, nubile, tintore
Dall'Era Giovanni, detto Gobbo, di Brescia, d'anni 27, nubile, macellajo
Avanzi Giovanni, detto Pestaos od Inoci, di Brescia, d'anni 46, vedovo con due figli, calzolajo
Zanini Napoleone, di Brescia, d'anni 29, nubile, muratore
Zanini Pietro, di Villanova, provincia di Brescia, d'anni 45, ammogliato e padre, fruttivendolo
Zanini Pletro, detto Peteo, di Brescia, d'anni 30, nubile, fruttivendolo
Zappani Francesco, di S.ta Eufemia, provincia di Brescia, d'anni 31, nubile, falegname
Maggi Bonafino, detto Barabba, di Milano, d'anni 30, nubile, macchinista.