Ex voto relativo allo scampato pericolo dei bombardamenti dal castello, nei giorni dell'insurrezione del 1849.
Sotto al voltone di un'abitazione stanno raccolti in preghiera personaggi di tutte le età, sesso e condizione.
Possiamo forse immaginare che una parte non trascurabile della popolazione non partecipò attivamente ai combattimenti.
Molti benestanti abbandonarono la città prima dell'inizio della lotta, con tutto il seguito del personale di servizio.
Altri si mantennero in disparte, timorosi delle sconosciute novità costituite dai radicali cambiamenti prospettati, prima fra tutte l'ipotesi repubblicana.
Questa immagine votiva, isolatamente considerata, non può però suggerire afffrettate conclusioni sul ruolo che ebbe la sensibilità religiosa nel corso della lotta.
Quale fosse la posizione di molti religiosi può già intuirsi considerando il fatto che metà dell'intero Comitato insurrezionale era composto da religiosi.
Ecco come un testimone delle Dieci Giornate sintetizza una predica ascoltata in quei giorni...
[LE DIECI GIORNATE DELLA RIVOLUZIONE DI BRESCIA nel MDCCCXLIX - RIMEMBRANZE DI UN GARZONE FORNAJO CON NOTE - Pasotti Pancrazio Luigi - ]
"...si legge pure un'avviso sacro che invita i cittadini nella Chiesa di S. Giuseppe alle ore due pomeridiane, dove spiegherà la Dottrina Cristiana il Sacerdote Don Giovanni Carboni della Parrocchia di S. Alessandro.
Vi andai, ed ebbi a trovare, prima ancora dell'ora stabilita, la Chiesa piena di gente.
Salito l'oratore sul pulpito, successe un sepolcrale silenzio, e tutti ad osservarlo e ad attenderne la parola. Io no, ma i cittadini lo conoscevano e sapevano che alla facilità del dire univa la eleganza, la erudizione e più che tutto la eloquenza tanto necessaria in questa circostanza. L'argomento della Dottrina fu questo:Italia libera, Iddio lo vuole; per cui l'oratore non fece che animare i bresciani a liberare Brescia dagli stranieri come Milano ed altre città hanno già fatto; e giacchè non vogliono andarsene colle buone, cacciarli a furia di trombonate. Il Vecchio Testamento, disse, informi."