"Dalle finestre, dai viottoli, dai fori, dalle barricate dell'Albera, angusta piazza che ottimamente il Correnti diceva Termopili cittadina, fu tanta e così fiera grandine di palle, un moschettare sì vivo e rovinoso, che le prime comparse file cadevano disfatte, poi le seconde, poi l'altre tutte a mano a mano che spintevi dall'onda dei sorvegnenti, impedite alla fuga, fra quello stretto e ripido calle miseramente perivano; sicchè tra la stipata fulminata marmaglia fu spaventevole scompigliamento...".
F. Odorici.