Torre di Porta Bruciata.

"Avvisati del pericolo molti cittadini vennero in aiuto dei prodi che si erano ritirati a S. Faustino in riposo, a S. Giuseppe ed agli sbocchi delle contrade che dai portici vanno nella piazza del Duomo. Un corpo di macellai si appostò nella casa del caffè che è di contro alla Cattedrale, un altro di cittadini in c. Bevilaqua; e questi due corpi impedirono l'occupazione della piazza per diverse ore, supplendo il coraggio al numero. Il capo di queste fazioni, condotte con raro senno, ora sparpagliando or riunendo i suoi, e sempre sfidando pericoli, prolungò meravigliosamente la lotta impegnata a S. Faustino. Finalmente dopo alcune ore di ostinata resistenza, i cittadini, sopraffatti dal numero dei nemici, che forando i muri invadevano internamente le case, dovettero ritirarsi alle barricate dei vicoli ma continuando a far fuoco, anche pel corso degli Orefici, gli impedirono di avanzarsi e col proprio sangue salvarono dalle stragi e dai saccheggi i portici e gran parte di città. Gli Austriaci furon costretti tuttavia a tenersi fra' confini di porta Bruciata e di Broletto del quale già eransi impossessati al mattino per tempo. Dalle finestre di quello e dalla torre padroneggiavano tutta la piazza.".
L. Lechi.


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