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sebbene venisse soltanto a pochi accordato l'ingresso nel recinto dei locali in cui si trovavano, chè erano regolarmente guardati da sentinelle avanzate. Anche la guarnigione del castello s'era accorta della comparsa di quei corpi-franchi, ed aveva fatti trasportare due cannoni nella parte del colle che guarda i ronchi, e li aveva livellati contro di loro.

Nella città riuscivano ormai insufficienti gli sforzi dei prudenti a rattenere lo slancio del popolo, ed appariva evidente che una spinta qualunque avrebbe prodotto lo scoppio d'una rivoluzione. Questa spinta veniva data per calcolo o per imprevidenza dagli stessi Austriaci.

Il generale Haynau nel passato inverno aveva imposta alla città una multa di cinquecentoventimila lire per i sintomi ostili che, secondo lui, trasparivano a danno dell'Austria. Una metà di quella multa era già stata pagata dal Municipio con cartelle, l'altra doveva essere pagata in danaro nel giorno 20; ma sperando la maggior parte dei possidenti nel buon esito della guerra che era stata proclamata, assai difettoso era riuscito il pagamento, tanto che al 23 erasi incassata soltanto una metà della somma (centotrentamila lire), versata dai vigliacchi. Sebbene non fosse completa la somma, in quello stesso giorno 23 il comandante del castello aveva ordinato al Municipio la consegna della medesima. Il popolo, venuto in cognizione di tal cosa, si portava in folla sulla piazza e sotto la loggia del Municipio, e protestava, non solo contro la consegna del denaro, ma voleva che non si somministrassero ulteriormente i viveri alla guarnigione del castello. Durante quel tumulto popolare il comandante di piazza presentavasi al Municipio per ritirare l'anzidetta somma; la folla, indignatasi somma-


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