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i campanili della città. Gran parte dei cittadini, e specialmente le donne, i vecchi ed i fanciulli, per evitare possibilmente di essere colpiti dalle bombe, eransi rifuggiti nelle cantine, ed altri invece stavano alle finestre a contemplare lo spettacolo delle bombe, delle palle infuocate e dei razzi, come se assistessero a fuochi d'artifizio. Tutto quel bombardamento aveva soltanto apportato la morte a due fanciulli, e guastate delle case e degli effetti che contenevano, ed aveva dimostrato che l'effetto devastatore delle bombe non è quale i tiranni vorrebbero far credere per atterrire i popoli, e che una città predominata dal sentimento nazionale può sfidare i bombardatori. Tiranni d'Europa! se qualche genio malefico non viene in vostro soccorso coll'invenzione di mezzi distruttori più efficaci, le bombe non basteranno a difendervi dai popoli moderni.
Nel mattino del 24 un assembramento popolare avea luogo di nuovo davanti all'ospedale militare di Sant'Eufemia, gridando che si aprisse. Questa volta gli armati erano in numero maggiore che non nel dì precedente, cioè dai venti ai venticinque, e come si è detto era stato abbandonato il posto, per cui non vi si trovavano che gli ammalati. La porta, ciò nonostante, non veniva aperta al popolo minaccioso, per cui gli armati eransi messi a schioppettare contro le finestre. Venivano allora presentate fuori dalle finestre stesse delle bandiere bianche; ma il popolo continuava a gridare che si aprisse la porta, contro la quale andava fortemente urtando per gettarla a terra. Finalmente veniva aperta, ed una massa di popolo irrompeva in quel vasto locale, accorrendo qua e là per le stanze, senza fare il benchè minimo insulto agli ammalati, ma ricercando soltanto le armi. Alcuni militari italiani indicarono una stanza a piano ter-