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mentare il coraggio nei difensori di esse durante le lotte, colle parole e coll'esempio, accorrendo sempre ove maggiore si manifestava il pericolo. La sua bell'anima ebbe al certo sufficiente compenso nelle stesse sue azioni a pro della patria, ed una penna più degna pubblicherà un giorno il suo nome e le sue gesta.

Per le notizie politiche e per scoprire le mosse e la forza dei corpi nemici che si dirigessero sopra Brescia, il Comitato di difesa erasi messo in comunicazione cogli individui sparsi dovunque, che costituivano già il Comitato secreto, di cui uno dei membri del Comitato di difesa faceva parte.

Le misure adottate dal Comitato di pubblica difesa sconcertavano la maggior parte dei cittadini componenti il corpo Municipale, i quali pensavano di poter salvare ancora la legalità in faccia agli Austriaci, ed avevano creduto che il Comitato di difesa dovesse essere dipendente dal Municipio, e non intraprendeva operazioni senza il suo beneplacito. Si voleva perciò ricondurre il Comitato, a più miti disposizioni onde Brescia non venisse dichiarata città ribelle. Il Comitato rispondeva francamente ai rappresentanti dei Municipio che se il corpo Municipale credeva di essere o fosse anche nella legalità, non era così della città, la quale coi fatti aveva già a sufficienza spiegata la rivolta; mentre il bombardamento da parte del castello aveva dimostrato anche ai più ciechi come la pensasse il Governo militare riguardo alla sommossa di Brescia, e che se momentaneamente il comandante del castello stesso aveva cessato di bombardare, si doveva unicamente attribuire alla conosciuta di lui impotenza di reprimere colle sole bombe l'insurrezione, per cui avrebbe ripreso il bombardamento quando gli fossero sopragiunti rin-


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