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bene immeritato, ridestava un incendio in quell'intrepido cuore giovanile, e soffocava in lui ogni calcolo della mente, per cui, alzata la spada, seguitemi, disse, e senza badare che trenta soli uomini si mostravano determinati a quel sagrificio, si lanciava alla loro testa sulla falange nemica.
Breve, ma accanita fu la lotta, giacchè, circondati da ogni parte, non rimaneva loro altro scampo che aprirsi la strada sui cadaveri dei nemici. Taluni di quei prodi rimanevano sul campo, cinque erano fatti prigionieri, fra' quali l'intrepido Speri. Questi però poco dopo, quasi per miracolo, riusciva a fuggir loro di mano, riportando soltanto leggier ferita al capo. Per quanto mi consta, fra i martiri di quella fazione trovaronsi un Nullo, un Lovatini ed un Tagliani. La patria, mentre deplora il sagrificio di quegli eroi, serberà grata ricordanza ai loro nomi; e mi duole di non conoscerli tutti per poterli dare alla pubblica venerazione.
Per evitare altri consimili sacrifizi di giovani troppo ardenti, il Comitato pubblicava il seguente:
COMITATO DI PUBBLICA DIFESA.
Per evitare qualunque disordine dell'uso della forza armata, e per moderare l'ardore sfrenato di alcuni che anelano di abbattere il nemico, lo che può portare delle sinistre conseguenze, si ordina che nessuno possa intraprendere qualsiasi impresa fuori di città, senza avere riportato l'assenso del Comitato di difesa.
Brescia, 29 marzo 1849.
Firmati CONTRATTI - CASSOLA