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e specialmente fra le persone più influenti, il partito albertista, pensò di sospendere la pubblicazione di tali notizie, onde i cittadini che unanimi combattevano per scacciare il nemico, non fossero agitati dalla face della discordia nascente da questioni di politica. Nel successivo giorno 29 altri due corrispondenti annunciavano le cose superiormente indicate, ed aggiungevano che, in seguito alla battaglia del giorno 25, Chrzanowski aveva costretto il maresciallo austriaco ad un armistizio, in conseguenza del quale doveva portarsi a Veronetta oltre l'Adige, abbandonando pur anco le fortezze di Mantova e Verona.

Tali notizie venivano pure confermate verbalmente al Comitato da due militi della legione lombarda, fatti prigionieri sotto Novara, e lasciati in libertà a Cremona in conseguenza, come dicevano, dell'armistizio Chrzanowski. Avevansi pertanto ormai prove irrefragabili del tradimento del re sabaudo, e già circolavano per la città dei bollettini privati indicanti le cose suesposte, e taluni di quelli che le annunciavano venivano, per analogia al sistema introdotto nell'anno scorso, tacciati di spia ed arrestati, per cui onde evitare ulteriori inconvenienti, il Comitato di pubblica difesa pubblicava il seguente proclama, mandando in pari tempo persone in Piemonte per verificare lo stato delle cose.

COMITATO DI PUBBLICA DIFESA.

Brescia, 29 marzo 1849.

Cittadini!

Questo Comitato, inteso soltanto a far la guerra all'Austriaco, tacque finora a voi le questioni politiche


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