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sebbene egli abbia il vantaggio delle bombe, noi abbiamo quello del coraggio maggiore, della santità della causa e delle barricate. Vengano adunque questi aggressori; e, invece di oro, getteremo del piombo nelle loro bocche, voraci. Sia questo il nostro grido nel combattimento: Morte agli Austriaci, morte a Carlo Alberto.
Viva Chrzanowski, viva I'indipendenza.
Firmati CASSOLA - CONTRATTI
Gran parte del popolo, come già si è notato, aveva ravvisato il tradimento nelle azioni di Carlo Alberto del precedente anno, e perciò fece eco alle pubblicate notizie ed al giudizio pronunciato dal Comitato, e quelli che erano ancora titubanti se ne resero ormai persuasi, per cui ravvisando tutti i cittadini che non v'era più altra strada a tenersi tranne quella della repubblica, cominciarono ad inalberare bandiere rosse che venivano accolte con trasporto di gioia e colle grida: - viva la repubblica, viva l'Italia, viva Chrzanowski. - Soltanto pochi ultra albertisti furono prostrati all'annuncio di quelle notizie, e sembrando loro impossibile che l' Italianissimo fra gli Italiani potesse tradire, riprovarono altamente il proclama del Comitato di pubblica difesa, come intempestivo, lusingandosi ancora che le comunicate notizie potessero ventre smentite. Pur troppo, non erano sincere, ma solo perchè non erasi aggiunto Chrzanowski ai traditori.
Nel successivo giorno 30 una persona di lealtà e patriottismo a tutta prova comunicava, mediante lettera al Comitato, di aver veduto in possesso di un viaggiatore un bollettino a stampa, di cui ne includeva copia autentica, che si rendeva tosto di pubblica ragione col seguente: