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fatti del Piemonte, avrebbe forse creduto di potersi giustificare, dicendo di non aver avuto ancor notizia dell'armistizio Chrzanowski; che perciò avrebbe oggi usate le più orride sevizie contro Brescia in caso di occupazione, e l'avrebbe domani abbandonata. Conchiudeva il Comitato che la città dovesse resistere risolutamente, promettendo che le zanne d'Haynau sarebbero state infrante dalle palle dei nostri moschetti. Diverse persone che costituivano il Municipio titubavano, tremavano e non sapevano a qual partito appigliarsi; ma la maggioranza conveniva col Comitato di difesa per la resistenza, per cui si spediva in castello una Commissione di distinti cittadini con una lettera del Municipio, colla quale si esponeva ad Haynau il fermento popolare che predominava la città, e che sarebbe stato impossibile di sedare, specialmente dopo le notizie favorevoli pervenute dal campo piemontese, ed a risparmio di sangue gli si chiedeva un armistizio di quarantotto ore per verificare lo stato delle cose. La Commissione si estendeva anche a voce sull'armistizio Chrzanowski, facendogli conoscere come non si potesse ormai più porre in dubbio; al che Haynau rispondeva di saper tutto , ma che se la città non cedeva fra due ore, l'avrebbe ridotta in cenere. Ritornata la Commissione, si arringava il popolo per fargli conoscere l'insolente risposta d'Haynau, ed il popolo accoglieva festante il guanto di sfida, gridando: libertà o morte. Quella tremenda risoluzione del popolo sconcertava i pusillanimi ed i goghi , i quali sceglievano piuttosto di piegare vilmente il collo sotto i piedi d'Haynau ed attenderne sommessi il castigo, piuttostochè cimentarsi all'effetto distruttore delle bombe, e perciò incominciarono a fomentare un partito reazionario, e per masche-