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rare la loro viltà andavano pubblicando l'armistizio del duca di Savoia, riportato dal giornale di Milano colla data 26 marzo, manifestando con ciò il dubbio che le notizie sull'armistizio Chrzanowski fossero false. Pur troppo questa volta la paura era più indovina del coraggio, ma è ben raro il caso che ciò avvenga.
Comunque fosse, essendo la città determinata alla lotta, bisognava che gli animi non fossero divisi ed incerti, e perciò il Comitato di difesa procurava di rassicurare i cittadini col seguente bollettino:
COMITATO DI PUBBLICA DIFESA.
Brescia, 31 marzo 1849.
Venne riferito a questo Comitato che molti cittadini, venendo in cognizione dell'infame armistizio conchiuso dal duca di Savoia, sotto il nome di Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, con Radetzky, si lasciano predominare dallo sconforto, sorgendo loro qualche sospetto che possa non essere vero l'altro armistizio ben differente, dettato da Chrzanowski.
A tranquillare l'animo di costoro, questo Comitato ricorda loro il precedente bollettino 29 marzo, nel quale con dettaglio viene esposto che infatti dapprima veniva segnato un armistizio dal duca di Savoia, ma dichiarato poi questi traditore, e decaduto dal trono, veniva nominato dittatore Chrzanowski. il quale, rotto quell'iniquo armistizio, intimava guerra a Radetzky, lo debellava e poscia dettava, qual vincitore, i patti che sono già stati annunciati.
Insomma, l'armistizio del duca di Savoia fu conchiuso nel giorno 24 marzo, e Radetzky lo pubblicava alle truppe coll'ordine del giorno 25 marzo, che