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Desso però bastava per insozzarvi le zanne di quelle belve feroci dirette da un generale ancor più selvaggio, da un Haynau. Un brivido d'orrore m'invade le fibre al rammentare quelle orribili scene. Quegli efferati invadevano tutte le case comprese nei raggi da loro occupati, scannavano le persone che vi trovavano, senza riguardo a sesso od età, prolungando soltanto per le donne il supplizio per appagare prima i loro istinti bestiali. Dopo fatto macello delle persone, saccheggiavano gli appartamenti, e si impossessavano di quanto vi era di più prezioso e di facile asportazione. Per ultimo, col mezzo di una specie di razzi inventati da qualche demone, che balzavano qua e là per le stanze fiamme inestinguibili, incendiavano le case. Chi potrebbe dipingere l'orrore che quei barbari avevano impresso a quella notte tremenda! Gli incendii divampavano alle falde dei castello e a porta Torrelunga in tale estensione, che sembravano due città di fuoco! Le grida delle vittime di tratto in tratto si facevano udire fra il continuato tuonare delle moschetterie, a cui tenevano dietro le acclamazioni di viva Haynau, saccheggio ed incendio a Brescia ; che i proseliti del paterno regime austriaco facevano emettere da quelle belve feroci. Viva l'Italia, rispondevano i nostri, e tenevano le barricate. Molti caddero da una parte e dall'altra in quell'accanita pugna notturna, ma in numero assai maggiore per parte dei nemici, fra'quali diversi ufficiali.

Alla mezzanotte il corpo Municipale si riuniva in consiglio, fatto più numeroso coll'aggiunta di molti altri raguardevoli cittadini, fra' quali alcuni della guardia nazionale. Dietro grazioso invito, vi si portava ad assistervi un membro dei Comitato di pubblica di-


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