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il giorno 16 gli Austriaci ritirarono le truppe di Brescia. Posero in castello cinquecento uomini con 14 pezzi di cannone, ed in città non rimasero che da 60 a 70 gendarmi nella caserma di Sant'Urbano, e da 700 in 800 ammalati nei varii ospedali di San Luca, Sant'Eufemia e San Gaetano. De' graduati vi lasciarono solo il comandante di piazza e un certo numero di medici alla cura degli ammalati.
Dirigeva il Municipio il signor Zambelli, ed a lui ed al corpo Municipale fu dagli Austriaci con decreto del generale d'Appel affidata, sotto loro responsabilità, la somma delle pubbliche cose. Poichè il dirigente era per mille ragioni inviso ai cittadini, molti fra loro lo consigliarono privatamente a dimettersi dalla sua carica. Tornato vano questo tentativo, il giorno 21 fecero una pubblica dimostrazione, nella quale chiesero ad un tempo che il Zambelli rinunciasse e che si istituisse una guardia nazionale. In seguito a questa dimostrazione Zambelli si dimise in iscritto: indi si convocò il Consiglio comunale, onde provvedesse al bene del paese; ciò che rendevasi tanto più necessario, per