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chè quasi tutte le autorità il delegato, un aggiunto, tutti i membri della Congregazione Provinciale avevano disertato il loro posto per timore o per ossequio. Il Consiglio comunale fu presieduto dall'aggiunto Dehò, l'unico che fosse rimasto; e vi si elesse per unanime acclamazione l'avvocato Saleri a dirigente del Municipio, con incarico di formar subito la guardia nazionale. L'avvocato Saleri, dietro reiterate istanze dei cittadini, accettò, e subito pensò ad attivare la guardia; ebbe promessa dal comandante del castello che sarebbero consegnate 400 sciabole per armamento; ne ebbe sole 40; ma intanto aperse i ruoli, e i cittadini accorsero in gran numero a farsi inscrivere.

Esistevano quindi sui libri i quadri della guardia nazionale, ma dessa non esisteva in fatto; però nel 21 e nel 22 i cittadini non erano armati nè a questo modo, nè con aperta ribellione; v'era chi saggiamente li ammoniva ad attendere ancora soccorsi e notizie; ma il popolo trattenevasi a forza, e mostravasi impaziente di concorrere alla liberazione d'Italia, e di smentire col fatto le accuse che nel passato anno eransi scagliate contro l'antico valore bresciano. Non v'era ancora l'insurrezione, bensì scorgevasi che la minima circostanza l'avrebbe fatta scoppiare.

Scadeva fino dal giorno 20 l'epoca del versamento delle austriache lire 500,000 imposte antecedentemente da Haynau alla città; multa ch'era già stata pagata per metà in cartelle al generale d'Appel per consiglio di quella Congregazione provinciale che così presto scomparve. Delle altre austriache lire 250,000 erano state versate nella cassa municipale sole austriache lire 130,000 dai pochi partigiani dell'Austria e dai partigiani della paura. Il 23 il comandante del castello aveva dato or-


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