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egli al ribatter della mezza notte incomincerebbe il bombardamento della città. Il Dirigente insieme ad altri membri del Municipio risposero: " il Pomo essere nelle mani del popolo, ma non sapersi il dove; esser però certi del suo buon trattamento, pregare il comandante a sospendere il bombardamento sino al dimani, promettere d'interporsi presso il popolo onde ottenere la consegna del signor Pomo". La risposta fa data in mano a quello strano messo spedito dal comandante del castello. Ma sia che il messo non consegnasse il dispaccio, sia che la risposta non avesse soddisfatto il comandante, questi al rintocco della mezza notte incominciò un fiero bombardamento, che durò per due lunghe ore. Molti cittadini accorrevano armati, altri davano mano alle campane, e tutti ad ogni bomba che cadeva, gridavano: viva l'Italia : Questo contegno marziale impose al comandante, tanto che al primo suonare a stormo cessò dal bombardamento.
Nella notte del 23 al 24 l'avvocato Saleri, ritornando dal Municipio alla sua casa, inciampò inavvertitamente in istrada, e cadde. Ammalatosi in seguito alla caduta ed obbligato a starsene a letto, nominò in suo sostituto il signor Sangervasio.
Questi, aiutato dagli altri membri del Municipio, s'apprestò subito a continuare nell'opera incominciata. Ma poichè alla mattina verso le dieci pomeridiane fa ripreso il bombardamento a lenti intervalli sì, ma pur con qualche efficacia, poichè i cittadini chiedevano nuovi e pronti e molteplici provvedimenti, il Municipio sentì il bisogno d'un'autorità che attendesse unicamente alla difesa, e convocò un Consiglio, in cui propose la creazione di un Comitato detto appunto di difesa. Fu unanimemente