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tosto il suo famoso proclama nel quale asserì d'aver presa la città d'assalto, e scambiò in sì villano modo tutte le condizioni già convenute. Pur si obbedì e si procedette alla consegna delle armi; molti che si avviavano con esse al Municipio affine di deporle furono arrestati e fucilati come detentori. Nella notte continuarono le morti e gli arresti arbitrari. Il maggior numero degli arrestati fu ucciso alla mattina; fra essi ben pochi avevano preso parte all'insurrezione.

Nello stesso 1.° aprile il signor Gabriele Camozzi, che erasi mosso da Bergamo in soccorso alla sorella città con alcune centinaia de' suoi, era comparso sulle alture di Brescia per la strada di Fantasine, e non potè sapere che Brescia si fosse già resa, poichè le porte erano chiuse, nè alcuno poteva entrarvi. Riannodò i disertori e gli altri che stavano sui monti, dispose una forte catena da Fantasine alla pianura, sboccò con due compagnie al ponte delle Grotte; occupatolo, avanzossi al ponte del Mella di faccia al borgo San Giovanni; ivi i suoi sostennero le scariche dei nemici, poi si spinsero nel borgo, e si arrestarono solo quando videro la bandiera bianca sventolare sulla città e sul castello. Alla notte Camozzi richiamò i suoi, e dispose un posto avanzato all'Ospedaletto del Mella, agli altri assegnò le posizioni dei colli. Un signor Patuzzi, agente comunale, riferì a Haynan che il posto avanzato di Camozzi era ad Ospedaletto del Mella, stanco ed oppresso dalla fatica, e che constava soltanto di cento uomini. Il generale fece circondare quel posto, ove, perirono ventun uomini, soprafatti dal numero e dalla sospresa. S'avanzavano gli Austriaci verso Fantasine alle dieci della sera, ma l'allarme fu dato agl'insorti, e questi, accorsi sotto


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