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t'anni, il mònito: " Noi si è riusciti di farvi liberi. A farvi grandi, pensateci voi ".

Milano non tardò a volere il ricordo di Cesare Correnti, in capo alla vecchia via di S. Simone, nella quale egli nacque nel 1815, ed oggi porta il suo nome. Nell'affidare l'esecuzione del suo busto in bronzo allo scultore Secchi opera che può onorarsi di appartenere all' " ottocento " era mio intendimento che il busto avesse per sfondo la Pusterla dei Fabbri, una delle porte della Milano medievale, invano da me difesa a spada tratta. La figura bonaria, pensosa del buon cittadino, avrebbe campeggiato sullo storico rudero, invaso e circondato di verde. Ma gli " immemori ed indotti " secondo una delle rare definizioni di Carlo Romussi vollero distrutta, senza alcuna esigenza di viabilità, quella testimonianza del Comune ribelle alla dominazione straniera, per lasciare quel bronzo isolato, quasi sperduto nel largo di un crocevia insignificante, stretto fra quei pochi metri quadrati di verde, che il popolino ha battezzato la tomba del gigante.

LUCA BELTRAMI.


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