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di Foix saccheggiando Brescia rende pietosi a Venezia e gelosi a Francia i suoi complici; Haynau assassinando Brescia vivifica, ringagliardisce con un odio immortale i popoli già affranti dal dubbio e inchinevoli ad una stanca rassegnazione.

Durante il regno d'Italia, nome ben auguroso, Brescia lieta per l'atmosfera marziale che i tempi spiravano, e operosa per le industrie del ferro e delle armi, che mirabilmente rifiorivano, venne in grido per l'alacrità de' suoi abitanti, e per la prodezza de' suoi soldati. Quindi tanto più le dovette riuscire odiosa la gelida e lenta pressura dell'Austria, che i germi troppo vivaci del tempo napoleonico soffocò tra le spire d'una polizia, qui, più che altrove, gelosa ed insonne. E però in tutte le congiure che dal 1815 al 1847 agitarono sotterraneamente la Lombardia, i Bresciani si presero come loro propria la parte risolutiva e manesca, nè mai si stancarono di consigliare agli estremi mali rimedi eroici.

Ma veramente nella rivoluzione del 1848 i destini di Lombardia si decisero prima a Milano, e quattro mesi dopo sul Mincio; e la forte Brescia l'una volta e l'altra se ne rimase col dispetto di non aver fatto prova pari all'antica fama ed alla volontà gagliarda. Non ch'essa mancasse al debito ed al


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