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natura, divenne l'ospizio prediletto dei Piemontesi; sicchè all'esercito regio solevano chiamarla la Capua o il paradiso dei poltroni: tanta era la squisita e spontanea ospitalità che vi invitava, vi tratteneva e vi innamorava i soldati. E rimarrà sempre popolare in Piemonte la lode delle donne bresciane, fattesi per amor di patria e per gentile carità infermiere e fantesche negli ospedali militari.
Poichè il primo atto della guerra d'indipendenza fu chiuso dal nefasto armistizio di Vigevano, la Lombardia rimase lungamente attonita di dolore e di disprezzo. E fu Brescia la prima a risensare, a riaccendere le speranze, a riacquistare la persuasione che le sventure non uccidono i popoli, se non allorchè spengono in loro la fede e il sentimento della giustizia e della dignità.
Non è possibile, nè sarebbe prudente qui divisare tutte le speranze e tutti i progetti de' patriotti lombardi, dal giorno in cui essi decisero di ritentare la fortuna, e di sperimentare di nuovo se fosse matura la giustizia di Dio. Solo ci sia lecito affermare, poichè la calunnia s'attacca anche all'eroismo e cerca di spaventarlo accusandolo di improntitudine e di temerità, che al rompersi della nuova campagna del 1849 nessuna mossa consigliarono i profughi, nessuna ar