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vere dalle parole, e meno dalle parole superbe, a cui, dicevano, Brescia ha sempre usato rispondere superbamente. Tutti poi a gara ricordavano le crudeltà degli Imperiali, e magnificando le glorie avite, promettevansi il soccorso dei santi bresciani Faustino e Giovita, che altre volte, come porta la tradizione, avevano retrospinte dalle dilette mura le palle nemiche. Crebbe oltremodo il furore quando un sacerdote sorse a narrare il martirio del prete Pulusella pochi mesi innanzi, senza rispetto alcuno all'umanità ed alla giustizia, fucilato dagli Austriaci. Per tal modo infiammata la folla più ancora alla memoria delle passate offese, che alla lusinga delle presenti speranze, prorompeva in un unanime grido di guerra! guerra! e correva a prepararsi, perchè i fatti rispondessero alla fiera deliberazione.

Allora il Comitato di pubblica difesa, dopo aver significato per lettera a Nugent, che il popolo avea fermo di combattere, e che le vite dei prigionieri e degli ammalati austriaci rispondessero d'ogni atto di mala guerra e di slealtà ch'ei permettesse a' suoi soldati, diedero mano a quei provvedimenti, che portava la gravità dei casi. E innanzi tutto presero ordine, che si chiudesse compiutamente il blocco del castello, appostando scolte e pattuglie ove ne era necessità : poi


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