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ricolo. Anche i cannoni di Nugent tirati in su un colle suburbano tempestavano l'oppugnata porta, e spesso le palle di rimbalzo saltavano oltre la barricata, e incitavano a rotolare in sul corso, dove l'ardita ragazzaglia le inseguiva e le raccoglieva festosameiite. Le bombe quasi subito seguite da razzi che entravano a metter fuoco dove il peso e l'impeto del primo projettile avea aperto una rovina, presto ebbero desti molti incendii: e il popolo motteggiando diceva: Veh la tal casa, e la tal altra che hanno acceso il sigaro! e senza punto badare a quella pioggia infernale, attendeva a spegnere il fuoco, a soccorrere i feriti, a portar armi in sulle mura.

Quivi poi era una bella gara di coraggio, anzi pur di fiera lietezza. Due de' più animosi e destri erano alla vedetta, e, appena vedevano fiammeggiare il cannone, gridavano: La viene! e gli altri che stavano in sull'avviso, raccosciavansi un istante, poi rimbalzavano più alacri in piedi, rispondendo al tuono delle cannonate con un viva l'Italia! e collo sparo dei moschetti. Nè i feriti degnavansi a turbare coi lamenti quella

la festa di guerra: ed uno, a cui una scaglia portò via il braccio sinistro, si resse un istante in piedi, scaricò il fucile col braccio destro, e cadde gridando: Viva! mi resta un


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