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benchè i nostri potessero spingere le loro scolte oltre il villaggio di S. Francesco, che i nemici avevano sgombrato, parve ai capi di guerra più savio partito che i cittadini tornassero al sicuro e riposato posto delle mura, e le bande del Boifava si riducessero di nuovo in sull'alto dei Ronchi.
Così ad un giorno glorioso succedeva un altro giorno più glorioso ancora, e ciò che prima a molti era sembrato un prodigio di valore e di fortuna, dopo la doppia prova del giorno 26 e del giorno 27 cominciava a parere cosa naturale a tutti. Gli animi avvezzandosi a sperare altamente, si rasserenavano: e il Municipio, osando di guardar l'avvenire, andava ordinandosi e pigliando durevoli provvedimenti. Infermatosi il Saleri per una caduta, la somma dell'amministrazione rimaneva affidata al signor Sangervasio, uomo che anche prima della rivoluzione del 1848 avea dato prova di virtù cittadina: il quale dava per pubblico atto promessa che la cassa civica avrebbe rifatto i privati d'ogni danno del bombardamento. Dal canto suo il Comitato di difesa, mulinando come potesse mettere in pensierí la guarnigione del castello, sicchè più non potesse a grande agio e quasi per diporto fulminare la città, fatta un'eletta de' più esperti bersaglieri e armatili di