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bero voltato tutti i loro sforzi a mantenersi libera la strada di Peschiera.

Ma i nemici non concessero tempo agli audaci consigli: e suonando a raccolta si strinsero d'ogni parte verso Santa Eufemia, occuparono la strada di Brescia, e presero in mezzo i nostri. Il Taglianini, che attendeva a rintoccare a stormo, ebbe una palla in bocca: e nondimeno, moribondo come era, continuò a martellare gagliardamente, finchè i Croati, saliti in sul campanile, non l'ebbero finito. Intanto la prima brigata di Bresciani, che già era penetrata nel borgo, vedutasi in punto d'essere oppressa dal numero, e al tutto deliberata di non volersi arrendere, confortata dalle parole e dall'esempio di un valentissimo giovane che la guidava, precipitossi in colonna serrata allo sbocco occidentale di Santa Eufemia per guadagnare la strada di Brescia. Ivi assalita da una schiera di cavalli, la scompigliò con un fuoco a bruciapelo, e passata oltre, rovesciò colle baionette un nodo di fanti, che stavano in riserva dietro la cavalleria così, aprendosi il cammino fra un mucchio di cadaveri, potè congiungersi verso San Francesco co' soccorsi che accorrevano da Brescia, e rinfrescare il combattimento, che durò d'intorno a quel villaggio fino a notte ferma. Ma la compagnia dello Speri, che,


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