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Pallavicini, animosi giovani che erano stati pochi dì prima chiamati ad assistere il Sangervasio dirigente del Municipio. E perchè si vedesse come i nobili esempi portano tosto i loro frutti, l'avv. Barucchelli e Girolamo Rossa vollero andar compagni ai primi due, e un Novelli si pigliò il carico di vessillifero, e li precedette con la bandiera bianca. Così si mossero per andare al castello, accorrendo d'ogni parte la moltitudine, che ora pregava loro dal cielo il ritorno, ora premeva e si rifiutava di dare il passo, temendo che da quell'andare e venire non ne uscisse qualche brutta conclusione. Pervenuti i commissarii al castello, furono messi dentro e condotti di mezzo a due file di ufficiali, che non si astennero dalle bestemmie e dalle minaccie, fino ad un salotto ove Haynau coi maggiorenti dell'esercito gli stava attendendo.

Parlò uno dei commissarii narrando i fatti come erano corsi, e la città lasciata in propria balìa, e gli impedimenti posti al valido ordinamento d'una Guardia civica, e gli ordini avuti dal Ministero sardo, e il debito di fede che stringeva per voto solenne al regno dell'Alta Italia la città, e infine le notizie della guerra e i patti dell'armistizio che volevano sgombra la Lombardia dagli Austriaci: e questo dicendo, offerse co


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