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ni, ma anzi tutti se ne stavano ad arte pensosi, e quasi in vista smarriti.
Tornati in città, e venuti al Municipio, ordinatamente riferirono le cose udite e le vedute: l'Haynau starsene veramente nella rôcca con truppe nuove e fresche: i soldati e gli ufficiali minori mostrarsi accaneggiati e superbi, come gli Austriaci non sanno fare che nella fortuna seconda: avere il Tenente Maresciallo parlato alto ed insolente: ma per contrario niuno essersi levato a smentire l'armistizio di Chzarnowski o le sue vittorie. A quel fatto, già per sè di grande significanza, aggiungevano valore le novelle per via sicurissima allora pervenute a Brescia, che gl'Imperiali se ne erano tornati dal Piemonte in Milano senza alcuna pompa militare, senza le musiche, muti, laceri, disordinati, in aspetto di vergognosi e dolenti. Prova certissima, come tutti allora credettero a Milano, e come più facilmente si dovea credere a Brescia, che quella fosse una ritirata pattuita e concessa perchè il tumulto e la disperazione d'una fuga barbarica non avesse a consumare il paese.
Così stando le cose, uopo non v'era di molte parole: e poiché i nemici non volevano dar luogo alla ragione, nè tempo alla verità, altra via onorevole e ragionevole