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ve schiere di fanti, prendevano ordine ch'esse col favor della nebbia, girando poco fuori dalle mura. si conducessero presso le altre porte della città, e s'appostassero poco lungi dai sobborhi per far impeto tutte assieme quando le artiglierie del castello ne avessero dato il segno. Per tal modo l'Haynau, moltiplicando gli assalti, i pericoli, le paure, sperava di forzare con poco sangue de' suoi la città, tanto più che i fuochi del castello potevano battere di fianco e di rovescio tutte le porte, e principalmente porta Torrelunga e porta Pile, le quali dovevano essere quel giorno più duramente oppugnate.
Cominciò il castello a tuonare verso le tre pomeridiane, e allora ad un tratto la città fu attaccata da ogni parte, e tutte le porte furono combattute col ferro e col fuoco. L'artiglieria piantata a gran cura presso villa Maffei contro a porta Torrelunga, battendo furiosamente in breccia, schiantò le spranghe di ferro dei cancelli, e spezzò la barricata esterna. I nostri si ritrassero entro la porta, e i nemici ad inseguirli: ma ne furono aspramente ributtati e sebbene dal castello venisse tutt'intorno alla porta una sì fitta tempesta di bombe, di granate, di razzi, che spesso ai difensori pareva d'esser dentro un cerchio di fiamme; sebbene