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de. E così urlando e minacciando corsero fin oltre la via delle Consolazioni, e sboccarono slla piazza dell'Albera.

Qui gli attendevano i Bresciani, appostati tutt'all'intorno nelle case, e dietro saldissime trinciere, che chiudevano ogni sbocco della piazzetta verso le più interne parti della città. Il primo manipolo di fanti nemici, che uscì in sull'aperto, fu da un nugolo di palle disfatto per forma, che è miracolo se vi rimase uomo vivo. E così gli altri, a misura che accorrendo al rumore della battaglia, giungevano sotto le feritoje cittadine. Ma nè per questo i sorvegnenti soldati, contenuti e sospinti dai pelottoni che s'avanzavano dietro di loro per la via angusta, potevano ritrarsi dal mal passo. Onde, disperati d'ogni altra via di salute, fatto un nodo, e come meglio potevano copertisi dagli spessi colpi, s'avventarono risolutamente alla bajonetta in sulle barricate. Ma un fuoco a bruciapelo, diretto da mani ferme e da cuori sicuri, menò di loro siffatta strage, che nessun altro osò più ritentare la prova. Stava l'Haynau alle vedette in sullo sterrato del castello, aizzando con messaggi e con rinforzi il valore de' suoi, e ammirando, pur suo malgrado, quello degli avversari. E quando vide atterrata a piè delle barricate l'ultima schiera, di


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