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i nemici, incendiando uomini e case, sempre più si venivano allargando, levossi una voce a consigliare i cittadini, che messi colle loro mani in fiamme anche i quartieri del centro, si gettassero tutti, uomini e donne, col coltello in pugno a cercare in quel vasto baratro di fuoco i nemici, e morire sui loro cadaveri. E poco mancò che il tremendo consiglio non avesse compimento. Ma fu chi sviò il popolo, ricordando che molte spie stavano ancora impunite nelle prigioni: onde i più feroci trassero a quell'invito di sangue, e cavati di carcere alcuni notissimi mezzani della inquisizione austriaca, li sbranarono: così a loro modo, e certo non degnamente, vendicando la patria, e sfidando i sovrastanti nemici. Per cagion di giustizia, e perchè non si dia di questo fatto al popolo di Brescia maggior carico di quello che porti un trascorso d'indignazione, vogliamo qui avvertire come quei malvissuti, i quali allora a furor di popolo e senza giuste forme furono morti, fossero degnissimi di capestro; e già la Commissione dei giudizii, che ne avea formato il processo, altra sentenza di loro non poteva darne se non capitale, come felloni del popolo e sicarii dello straniero, ch'essi veramente erano.

Mentre così la moltitudine sfollava, parte


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