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volersi ricordare in che mani essi fossero, e per che cagione; e un foglio in cui il Municipio, significando che la città sarebbesi senz'altro contrasto rassegnata alla forza, chiedeva a quali patti si potesse cessare il macello. Ma le furono parole: chè l'Haynau, duro e muto, non consentì neppure a comandare che durante il colloquio le armi posassero. Onde ne venne che, nel mentre i Bresciani, incorreggibilmente cavallereschi, sapendo salito il loro Padre Maurizio al castello, e temendo per la sua vita, facevansi coscienza d'offendere gl'Imperiali, questi, invece, senza un riguardo al mondo, trovate sprovviste o debolmente difese parecchie barricate, si vantaggiarono per modo e per tante contrade si vennero stendendo, che ben può dirsi aver queste poche ore di falsa tregua nuociuto a Brescia più assai che molti giorni di battaglia.
Intanto l'Haynau lasciava che il Padre Maurizio gettasse il fiato e le lagrime; e solo una volta con un cotal suo ghigno gli accennò dispettosamente la strada di Milano, che da quell'altezza si scopriva tutta, finchè bastava la vista: sulla quale si vedevano luccicare per lunghissimo spazio le bajonette dei battaglioni accorrenti su Brescia. Infine, dopo quasi due ore l'accomiatò con uno scritto, ove in mezzo a parole aspre