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soccorso e supplichevoli. Di che vogliamo qui riferire alcuni esempii, che basteranno a dar la misura ai fatti.
La mattina della domenica (1 aprile) i Moravi dalla scala di S. Urbano discesero dopo un fiero contrasto nel vicolo della Carità, e mandarono le case che erano lì intorno a fuoco e a ruba: fra le quali era la casa, ove il signor Guidi teneva assai onorevolmente un collegio d'educazione per fanciulli. Vi entrarono a furore i soldati, non v'essendo che la madre del Guidi, assai innanzi negli anni, la moglie di lui, e dodici alunni sotto la guardia d'un servo. I saccheggiatori cominciarono a rompere, strepitare, minacciar, pregando loro dinanzi le donne e i fanciulli. Poi, cresciuto il furore, presero, fra gli alunni, il più tenerello d'età, e lo sgozzarono. Il servo, che l'indegno strazio di quell'innocente non seppe sopportare senza far prove di difenderlo, fu morto: e dopo lui, le due donne, e alla rinfusa quanti altri diedero alle mani di quelle furie: e appena alcuni di que' fanciulli furono salvati da un gendarme italiano. Di questo martirio andò subito il grido per la città e benchè già a tutti e da tutte le parti sovrastassero supremi dolori, nondimeno fu grande la pietà delle molte madri accorrenti al Municipio per aver no