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velle de' loro figliuoli. E forse a quel compassionevole sgomento avevano pensato gli assassini.

Più fiero fu lo strazio dei Parolari, mercanti onoratissimi alle Cantarane poco lungi da Torrelunga: nella cui casa entrati i dragoni il sabato sera, ferirono di squadrone e lasciarono per morto il giovane Luigi, d'animo prode, ma infermo all'armi per travagliosa epilessia. Portaronselo i parenti in camera, e tutti quella notte lo vegliarono, benchè le case e le contrade circonvicine fossero in fiamme. Il mattino della domenica di nuovo irruppero i soldati, e strappato pe' capelli giù dal letto il moribondo, sconciamente lo percossero, sicchè appena la madre con lagrime e con industria di blandimenti e di doni ottenne che nol finissero. Ma poco valse: perchè quanti soldati passavano per quella via come a data posta traevano a pascersi del doloroso spettacolo: ogni volta erano nuove ferite all'agonizzante, e nuove trafitture al cuore della madre, che però nè per minaccie, nè per l'abbandono di tutti i suoi si volle muover di là; e non si stancò mai, supplendo cogli atti quando le mancavano la , voce e le lagrime, di ripregare in misericordia la vita del figliuolo. Così dieci volte vide essa co' proprii occhi l'assassinio del suo sangue, finchè un


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