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da la coscienza dei carnefici. Perchè molti cittadini, anzi intiere famiglie scomparvero, senza che per cercare se ne trovasse mai traccia; e molti cadaveri d'ignoti, che all'abito ed al volto riconoscevanosi Italiani, furono sepolti senza certo compianto. Ma spasimi che narrano d'aver durato coloro, i quali per favore di fortuna poterono uscir vivi da quelle mani furiali, ben ci dicono come delbba essere stato orribile il martorio di quei molti, che a Dio soltanto hanno potuto far richiamo dei loro dolori, e che alla vendetta e alla pietà della patria non lasciarono se non corpi violati, ossa semiarse, contaminati avanzi senza forma e senza onore.
Sebbenne la carneficina e i distillati tormenti avessero per modo inorriditi i cittadini che non pochi si precipitarono alla fuga da incredibile altezza, o cercarono morte più riposata buttandosi sulle armi nemiche, pure, anche in mezzo allo spavento ed al furore che suole imbestialire gli uomini, si vide sempre segno della forte ed amorevole natura di questo popolo. Alle famiglie cacciate dalle loro case ed errabonde per le vie, ai fuggenti, ai proscritti, non furono mai chiuse le porte dai cittadini, benchè non si potessero aprire senza presente pericolo di veder irrompere dietro gl'inseguiti i perse