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cutori. Anzi in que' dì nefasti pareva che niun'altra gloria conoscessero i Bresciani e niun'altra consolazione volessero se non quella d'ospitare qualche martire della patria: e molte famiglie che prima erano sembrate tiepide alle speranze, si mostrarono ferventi ai pericoli della carità. E se ne videro esempii notabili anche nel saccheggio, Poichè avendo i soldati aperto delle loro ladronaje un mercato fuori di porta Torrelunga d'intorno al Rebuffone, ove vendevano all'impazzata quello che loro aveva dato nelle ugne, fino a spacciare per una lira un sacco di riso, e per cinquanta una coppia di buoi, molti accorsero a comprare fingendo d'esservi tratti dalla ingordigia del buon mercato, i quali poi andavano cercando i danneggiati e loro restituendo il mal tolto. E fra gli altri moltissime robe ricomperò e diligentemente restituì un'ostessa, che come bella e giovane era stata trascinata dai soldati fra le prede, e che, senza lasciarsi accasciar dalla vergogna e dal dolore, volse la sventura propria in soccorso de' suoi concittadini.
E certo a frenare gli animi indomiti più valse la pietà, che la paura. E pur troppo spesso nelle case del popolo gli uomini, dopo aver per carità delle donne e dei figli patito alcun tempo l'oltracotanza de' nemici,