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BOLLETTINO PIEMONTESE.

Il nemico ebbe l'audacia d'inoltrarsi sul nostro suolo; battuto da tutte le parti tenta inutilmente ritirarsi al Corpo. La nostra vittoria è di 10.000 fra morti e feriti e di 4.000 prigionieri. Un Corpo di 15.000 uomini è separato dal maggior Corpo austriaco, e tenta invano di riunirsi.

Dal campo.

CHZARNOWSKY

 

 

ESTRATTO DEL RAPPORTO DEL FELD MARESCIALLO HAYNAU SULLA PRESA DI BRESCIA COMUNICATA A RADETZKY.

Non dubitando che a V. E. saranno noti gli avvenimenti in ed all'intorno di Brescia fino al 30 aprile a. e. comunicati col mezzo dell'I. R. Comando militare L. V., mi affretto ad umiliare a V. E. la relazione dell'attacco e sottomissione di questa ribelle città intrapreso nel giorno 31 marzo e 1°aprile.

Fino al 30 marzo la brigata del general Nugent si era accontentata di minacciare la città dalla sola parte del borgo di Sant'Eufemia, e non aveva potuto fino allora mettersi in comunicazione col castello.

Quando nella notte dal 29 al 30 mi pervenne la notizia che la ribellione in Brescia prendeva maggiormente vigore, nel giorno 30 mi portai da Padova a Verona fino a Sant'Eufemia, presi tutte le disposizioni per spedire alcuni corpi di truppe, come anche pel rinforzo della guarnigione in Verona, ed ordinai che sul giorno 31 in unione alla brigata Nugent concentrata a Sant'Eufemia si dovesse compiere il blocco della città ed operare l'assalto sopra le cinque porte ad un tempo.

La detta brigata consisteva nel 1.° battaglione di Confinali Rumeni del Banato, 2.° battaglione del reggimento arciduca Baden, due divisioni del Ceccopieri, uno squadrone di cavalleggieri Liechtenstein, e quattro pezzi di cannone: dassi in tutto 2300 uomini e 50 cavalli.


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