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riconvalescenti che io feci partire sotto la direzione del tenente Imresk prendendo la via dei Bastioni disperdendoli in modo di operare di fianco sulla barricata della porta medesima.

Il tenente Imeresk eseguì l'attacco con distinta bravura e gl'insorgenti al primo giungere furono dispersi dalla barricata in modo che la colonna esterna del generale Nugent potè penetrare per questa porta nella città. Contemporaneamente feci sortire dal castello il 1° battaglione Baden ordinando di assalire anche da quel lato la città.

Allora cominciò un combattimento micidiale il quale cogl'insorgenti venne condotto da barricata a barricata, da casa a casa, colla massima ostinazione; io non avrei giammai creduto che una causa così cattiva potesse essere sostenuta con tanta perseveranza. Ad onta di questa disperata resistenza, sebbene l'assalto non si potesse effettuare che in parte e con forti cannoni, le nostre brave truppe sotto grave perdita con eroico coraggio occuparono una fila delle prime case; ma siccome tutte le colonne non poterono ad un tempo penetrare nella città, comandai sul far della notte di sospendere ogni progresso nell'assalto e di mantenere soltanto le parti conquistate.

Il combattimento durò sino a notte inoltrata. Al primo aprile sul far del giorno si rinnovò il suono delle campane a stormo ancor più forte che nel giorno prima, e la pugna cominciò dalla parte degli insorgenti con ancor maggior accanimento.

Io feci aprire subito un terribile bombardamento sulla città e ricominciare l'assalto. Attesa la grave perdita che avevamo di già sofferta, l'ostinazione ed il furore del nemico, si dovette procedere alla più rigorosa misura, comandai perciò che non si facessero prigionieri, e fossero immediatamente massacrati tutti coloro che venissero colti coll'arma alla mano; le case da cui venisse sparato, incendiate; e così avvenne che il fuoco già incominciato parte ad opera delle truppe, e parte dal bombardamento, si appiccò in parecchi luoghi.

Le nostre truppe fecero a poco a poco progressi, poichè non si poteva avanzare che di posto in posto essendo la forza disponibile troppo poca per una città così estesa, e colle contrade così strette. A poco a poco mediante assalti di fianco furono prese ed occupate la porte San Alessandro, S. Nazzaro, e finalmente in sulla sera anche la porta S. Giovanni, ed in quella misura sgombrata la


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