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vennero raccolti nella fossa della città tra porta Torrelunga e il Casino della Polveriera.
Al numero risultante dal presente quadro ve ne sarebbero da aggiungere molti altri, che venivano nei giorni del trambusto seppelliti dai cittadini, ed altri sotterrati dal militare all'insaputa del civile.
Nomi dei 12 individui stati appiccati, 6 il giorno 9, e gli altri 6 il susseguente giorno 10 luglio per avere preso parte alla insurrezione di Brescia: ciò per sentenza del Consiglio di guerra radunatosi per ordine dell'I. R. Comando dell'armata d'Italia.
Maccarinelli Pietro, detto Cicca, di Brescia, d'anni 31, nubile, macellajo
Rizzi Costantino, detto Pitanzini di Brescia, d'anni 31, ammogliato e padre, tintore
Bianchi Vincenzo, di Pavia, d'anni 26, nubile, orefice
Gobbi Bortolo, di Lumezzane, provincia di Brescia, d'anni 19, nubile, calzolaio
Conegatti Gaetano, di Brescia, d'anni 38, nubile, tintore
Dall'Era Giovanni, detto Gobbo, di Brescia, d'anni 27, nubile, macellajo
Avanzi Giovanni, detto Pestaos od Inoci, di Brescia, d'anni 46, vedovo con due figli, calzolajo
Zanini Napoleone, di Brescia, d'anni 29, nubile, muratore
Zanini Pietro, di Villanova, provincia di Brescia, d'anni 45, ammogliato e padre, fruttivendolo
Zanini Pletro, detto Peteo, di Brescia, d'anni 30, nubile, fruttivendolo
Zappani Francesco, di S.ta Eufemia, provincia di Brescia, d'anni 31, nubile, falegname
Maggi Bonafino, detto Barabba, di Milano, d'anni 30, nubile, macchinista.
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