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riferia, la vede ridotta a forte piazza da guerra, colle sue mura rifatte nel secolo XV, sul tipo del castro romano , così come esiste ancora l' Augusta Salassorum , l'Aosta d'oggi, nella figura di un quadrato, con torri od angoli dominanti e proteggenti i lati.
E poichè tale quadrato nel suo angolo nord-est comprendeva un colle di roccia calcare e scoscesa, dell'altezza al suo vertice di un cento metri, così sovrastante al sottoposto castro, lo stesso fu munito come l'arte bellica esigeva, a difesa ed offesa della sottoposta città, sì che apparisse, e forse in realtà, un imponente fortilizio, detto di poi il Falcone d'Italia.
La popolazione dell'intera provincia, ammontava nel 1849 a 350.000 abitanti, con quella della città suo capo-luogo, di Brescia, che ne contava 35.000.
I bresciani godettero sempre fama di un popolo armigero e bellicoso, la quale fama fu ad essi procacciata dai loro fasti nella lega lombarda, e nei varii assedii che Brescia dovette sostenere; celebri fra gli altri furono quello degli alemanni guidati da Enrico VII, nel secolo XII, e l'altro che, per aver tenuto fede a Venezia, assalita dalla lega di Cambrai , sopportò dai francesi regnante Luigi XII, rimasto nella mente del popolo, memorando per saccheggi e ruine e romantiche tradizioni. Venezia ricambiò la lealtà bresciana provata, avendo sostenuto un assedio di due anni, col decretare che