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Intelligentatosi col Correnti ed altri della Commissione insurrezionale, e con me, ne ripartiva recando istruzioni pel Comitato di Brescia.
Prima di partire mi aveva consegnato un suo canto di guerra, dedicato a Re Carlo Alberto; ma il succedersi precipitoso degli avvenimenti, e la mia partenza improvvisa da Torino, fecero sì che quel canto, da nuovo Tirteo, restasse inedito.
Dopo lo Speri, diressi a Brescia in quei giorni due altri incaricati - ma giunsero troppo tardi ! - trattenuti o spaventati dagli ostacoli trovati per via.
Il 16 mi chiamava a sè il Conte Ercole Oldofredi, ed intrattenutomi per opportuna mia norma sulla situazione, dietro invito del Presidente del Consiglio, il comm. Rattazzi, mi affidava e carte stampate e scritte in plico suggellato, e danari per il Comitato di Brescia, avvertendomi che in quelle carte si conteneva, senza dirmene la data, l'ordine a Brescia per lo scoppio della insurrezione.
Orgoglioso per essere stato designato a sì importante missione, il 16 stesso di notte, partivo battendo la via designatami di Alessandria, e il 17 sera giungevo a Stradella facendo capo a quel Comitato. Attraversai il Po in un battello nascosto sotto frondi d'alberi, affidato ad una guida, la quale doveva condurmi a Senna presso il deputato politico di quel comune, il sindaco del tempo, che era alla sua volta, il capo del Comitato insurrezionale