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Lo stesso giorno 19 - scrive il Correnti -- giungeva
" nella fremente città un messo spedito dalla Com-
" missione internazionale di Torino, il quale portava
" le istruzioni del generalissimo Chzarnowscki, col
" piano della insurrezione lombarda, e coll'ordine
" che si dovesse incominciare il moto pel 21 marzo ".
Erano. infatti le sette antimeridiane del giorno 19, quando posi il piede nella casa dell'ingegnere, Felice Laffranchi, sita nei pressi di Santa Giulia, cui era stato indirizzato. Confortatomi con un moka, vinto come era dagli strapazzi del fortunoso viaggio, rimisi nelle mani dell'amico il piego e gli stampati, e toltimi dai fianchi i due cinturoni imbozzacchiti di monete d'oro, li deposi sullo scrittoio che ci stava davanti.
Letto il Laffranchi che ebbe alcunchè degli scritti contenuti nel piego, si alzò, mi si precipitò addosso, abbracciandomi, baciandomi e piangente, come invaso da ebbrezza patriottica: - ti ringrazio, mi disse, ed ora a noi coi patatuc ! - (cogli austriaci).
Riposte le carte in un giacchettone alla caccia-