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della sicurezza dei gendarmi! Si rivolgeva quindi lo Zambelli alla cooperazione dei cittadini, perchè non sapeva a chi altri ricorrere , pel mantenimento della quiete e dell'ordine pubblico, aggiungendo che nulla si avrebbe a temere dall'imponente presidio del castello, cui sono stati dal Comando stesso impartiti severi ordini di vigilanza e di repressione, compreso l'estremo espediente del bombardamento.
Naturalmente una condizione di cose così anormale nel Municipio, reso responsabile con tutti gli abitanti dall'Appel di ogni possibile guajo, senza avere a sua disposizione forza alcuna, in momenti tanto agitati e che si imponevano nell'interesse supremo della città, poteva e doveva ravvisarsi dal Comitato segreto, come il punto opportuno di partenza, per la sua azione insurrezionale.
Va premesso che il giorno 19 apparve sul colle di S. Floriano, la squadra d'armati, condotta dal prete Boifava, cui accennammo più sopra, il qual pugno di insorgenti, in armonia alle istruzioni avute da Torino, erasi fatto accedere ai Ronchi (i colli che stanno all'oriente di Brescia, sparsi di numerosissimi e graziosi casinetti di campagna) nel 15 marzo dalla Svizzera, dove stava in serbo a spese del Comitato insurrezionale fino dal settembre 1848, per essere posto in linea il giorno
dell'azione. Questo piccolo corpo volante, cui si erano uggiunti molti terrazzani, talchè contava circa 350