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guardia, solo 200 sciabole, che dovevano quindi portarsi dai militi cittadini, ricevendole volta per volta da quelli che smontavano dal servizio. Tale concessione naturalmente suonò nella cittadinanza per una provocazione volgare, anzi come un vigliacco insulto.
Il giorno successivo 23, il Saleri nominava a suo coadiutore il nobile dottor Girolamo Sangervasio.
Una parola su quest'uomo, che ebbe tanta e sì lodevole parte nelle imminenti gravi vicende della sua città. Nato gentiluomo, egli era tale in ogni suo atto, in ogni suo pensiero. Nelle cose di amministrazione pubblica, egli aveva una competenza speciale, avendo preso parte a varie amministrazioni locali, ed essendo stato per anni membro della Centrale a Milano. Colto nella patria letteratura, nutriva sentimento profondo di italianità. Assunto dal Saleri ad essergli compagno nelle gravi contingenze in cui versava la sua Brescia, non venne meno all'ardua prova, chè per sagacità di mente, per prontezza e per coraggio di iniziativa, rimasto solo da lì a poche ore a dirigere il Comune, essendosi dovuto ritirare il Saleri, si mantenne al governo della città con invitta costanza e con impavida, eroica energia, affrontando, fra le accese fazioni la contraria fortuna, che incombeva alla città, nella fede di un avvenire riparatore.
Ma gli avvenimenti incalzavano e la giornata del