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IV.
Il 23 marzo, prima delle dieci giornate
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Volle il caso che la mattina del 23 per la contrada degli Orefici, che si prolunga nei pressi di Piazza Vecchia al suo lato di tramontana, passassero dei carri militari carichi di legna, stecchi da catasta, e di pagnotte, scortati da un drappello di soldati diretti al castello.
Un pugno di popolani accorse ed avventossi a quei carri, li rovesciò, e dei pezzi di legna, destinati al riscaldamento, si servì senza più maneggiandoli contro i soldati di scorta, ferendone alcuni, disarmandoli tutti, ed inseguendoli fino alla piazzetta dell'Albera (ora denominata piazza del 1849) che dà accesso alla via del Castello. Sopraggiunto un brigadiere dei gendarmi fu pure disarmato, e nella mischia un solo dei popolani rimase ferito certo Macetta Faustino.