pag. 32
e più tardi quella forza fu distribuita a guardia degli accessi della città. e quello di porta Torre Lunga, il più importante, fu affidato al loro capo, il Castelli.
In seguito a tali avvenimenti il Comitato fu certo che da latente il moto si era fatto palese, generale, irrevocabile, - e però con savio partito da quel momento divulgava i suoi segreti, e recate al municipio le copie dei dispacci del Ministero e delle istruzioni della Commissione insurrezionale di Torino, faceva noti tutti i precedenti della cospirazione.
Al seguito di una colonna piemontese, condotta dal generale brigadiere Salarolo, per la strada di Magenta, era entrato in Lombardia il già colonnello della guardia nazionale Conte Martinengo, assieme ad altri due fra i principali fuorusciti bresciani, i cittadini Bartolo Maffei e Giuseppe Borghetti, già segretario del governo provvisorio di Brescia. Accolti con generale esultanza, coi loro discorsi e colle notizie che recavano, essere sulla strada d'Iseo molte armi e munizioni dirette a Brescia, muoversi colonne di emigrati sopra Bergamo, per far capo a Brescia, e più affermando, che era stata rotta felicemente la guerra da tre giorni, coll'ingresso delle divisioni piemontesi in Lombardia per la via di Magenta, con tali novelle eccitarono maggiormente il pubblico entusiasmo. Ora, era vero che alcune truppe piemontesi avevano passato il Ticino supe-