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V.

I primi bombardamenti.

Il comitato di difesa

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Giunto a cognizione il Leshke, comandante il Castello, di quanto era accaduto nella città, sicuro come era del resto di ogni possibile offesa, pensò di non indugiare più oltre a ricorrere a quell'arma da lui minacciata, l'arma dello spavento; ed in fatti sulle ore pomeridiane, a guisa di saggio delle intenzioni sue e dei mezzi dei quali poteva disporre, fece piombare sulla città una diecina di bombe, che se cagionarono qualche ruina alle case, ebbero per inatteso effetto, colla loro esplosione, di accendere maggiormente l'entusiasmo belligero della cittadinanza.

Dopo tale preludio, alle quattro pomeridiane inviava suoi messi al Municipio, per la restituzione dei prigionieri ed un'ora più tardi rinviava il mes-


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