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E furono questi del giorno 23 e della notte del 24, i primi bombardamenti che subì Brescia nel 49, cui dovevano seguirne altri, e per giorni, più distruttori ed ancora più gagliardamente sopportati.
Nella notte dal 23 al 24, il Saleri muovendo in fretta dal municipio alla casa, dove stava agonizzante la moglie sua, cadde sui gradini della chiesa di Sant'Agata, riportando ad un piede grave contusione. La consorte s'involò in quella notte ad altra vita, ed il Saleri, obbligato a guardare il letto, nell'impossibitità di lasciarlo, con lettera del 24 al Consiglio Comunale, mandava le sue dimissioni dalla carica di dirigente il municipio, - talchè sul nobile Sangervasio, si accumulò d'un tratto tutto il gravissimo pondo della reggenza del comune.
E non è a dire che la situazione non si facesse per la città ad ogni ora più grave.
Il deciso contegno della cittadinanza, imponente nel suo belligero atteggiamento, il manovrare sui Ronchi delle compagnie del Boffava, che si spingevano fin nei sobborghi e colle sue sentinelle intercettavano ogni comunicazione del Castello verso Mantova e Verona, l'asserragliarsi sempre più accosto della cittadinanza armata ai pressi del Castello, il bisogno d'acqua potabile che nel Castello era venuta quasi a mancare, - tutto codesto metteva nella necessità assoluta il Leshke di dar mano ad un partito, che lo togliesse da sì stringenti angustie